I suoni, i colori, l'energia
di una tradizione
unica in tutto il mondo.

Realizzato da

24, 25, 26 Maggio 2024 a Casteltermini (AG)

date da intendersi presunte, in attesa di formale ufficializzazione.

LA LEGGENDA

LA CROCE RITROVATA

Secondo la leggenda, il rinvenimento della Croce è assolutamente casuale.

Avvenne che una mucca pascolante in un fascio di terra di “Chiudia” era solita inginocchiarsi, ogni giorno, sempre nello stesso punto. Alcuni pastori, incuriositi da tale insolito comportamento dell’animale, scavarono per diversi metri, rinvenendo una Croce che si dice risalga, addirittura, all’era Paleocristiana.

Proprio in quell’appezzamento di terreno edificarono dapprima una sorta di montagnola sulla quale si ergeva la reliquia (considerata una delle più antiche testimonianze della presenza dei cristiani nelle terre sicane), successivamente una chiesetta, chiamata Eremo di Santa Croce, dove tutt’ora è custodito gelosamente il simbolo della crocifissione di Gesù.

Da allora, la Croce venne onorata, pregata e festeggiata il 3 maggio di ogni anno, con una lunga processione a cavallo e una danza armata chiamata “Tataratà” (ad evocare il ritmo dei tamburi che scandisce il tempo di questa lotta armata), prima di divenire ufficialmente la Sagra del Tataratà o, meglio ancora, Festa della Santa Croce che dai primi decenni del secolo scorso ha avuto come data dei festeggiamenti il weekend della IV Domenica di Maggio.

SAGRA DEL TATARATÀ

UNA STORIA LUNGA 357 ANNI

La Festa di Santa Croce, nella forma attuale, nacque nel 1667.

Anteriormente a tale data, fin da quando fu trovata la Croce in epoca imprecisata, il 3 maggio di ogni anno, in coincidenza con la ricorrenza in cui la chiesa celebrava l’Invenzione della Croce di Cristo, all’eremo di Santa Croce si svolgeva una festa campestre alla quale accorrevano fedeli e devoti da tutte le terre vicine.

Dopo la fondazione di Casteltermini, avvenuta il 5 aprile 1629 ad opera del Barone Gian Vincenzo Maria Termini e Ferreri, i castelterminesi credettero giusto di celebrare la Festa per la Croce con il concorso di tutti gli abitanti ed il coinvolgimento di tutti i Ceti sociali del nuovo centro.

Corteo Storico
Cavallo rampante

LA FESTA

TRA FEDE E FOLKLORE

La festa inizia con il rullo dei tamburi e l’ingresso in paese delle quattro corporazioni o ceti, che anticamente riunivano i cittadini: la Real Maestranza, i Celibi, i Borgesi e i Pecorai, ogni domenica dopo la Pasqua, sino alla domenica della Festa.

Il venerdì della festa, i quattro Ceti: Celibi, Pecorai, Borgesi e Real Maestranza, depongono corone di fiori al monumento dei caduti in piazza Duomo, accompagnati dalle rispettive bande musicali.

La sera, presso le sedi dei vari ceti, si tiene l’asta che assegna i posti nella cavalcata del sabato e della domenica. Il sabato, il Sergente, l’Alfiere e il Capitano (portatori di insegne) aprono la sfilata a cavallo seguiti da altri cavalcanti.

e tutti a 'na vuci: Evviva Santa Cruci!

I PROTAGONISTI

IL TATARATÀ

Il Tataratà è una danza armata con delle spade di acciaio, scintillanti e dal suono unico. Diverse sono le interpretazioni date al Tataratà: qualcuno pensa si tratti di un rito di propiziazione per la fertilità della terra; altri, che si tratti di una rievocazione storica del dualismo tra i Mori e i Cristiani, a testimonianza della loro presenza sul territorio; altri ancora che sia la danza degli spatolatori di lino. Qualunque sia la verità, il Tataratà rimane uno spettacolo unico in tutto il mondo, inimitabile e avvolto dal mistero.

www.tatarata.it

I PROTAGONISTI

IL CORTEO STORICO

Il Corteo Storico

Il gruppo rappresenta la nobiltà spagnola che nel 1629 diede origine al nostro paese. Molteplici le figure di rilievo che vengono interpretate per dar vita al Corteo, tra cui il Barone Gian Vincenzo Maria Termini e Ferreri (Principe di Casteltermini), la sua consorte Donna Maria Beccadelli di Bologna e Agliata (Principessa di Casteltermini), e i nobili delle tre maggiori baronie ovvero quella di Motta Sant’Agata, di Cabica e di Fontanafredda che hanno contribuito sostanzialmente alla nascita del paese.

I PROTAGONISTI

LA CAVALCATA

La Cavalcata

La cavalcata è l’evento nell’evento. Originariamente la cavalcata serviva per recarsi all’Eremo di Santa Croce e accompagnare la processione della reliquia della Santa Croce. Ad oggi rappresenta uno dei motivi di maggiore affluenza alla Sagra, e vede sfilare i quattro ceti, ovvero la Real Maestranza, i Celibi, i Pecorai e i Borgesi, più i Burdunara (ovvero cavalcanti di muli bardati con ciondoli e campanacci che corrono lungo le vie del paese, con grande divertimento del pubblico) che, nell’accompagnare la Croce per le vie del paese, esibiscono uno straordinario talento nell’arte ippica, esaltando Casteltermini ad uno dei centri principali della Sicilia nel campo dell’equitazione.

I PROTAGONISTI

I TAMBURI

Il Tataratà

I tamburi sono gli altri indiscussi protagonisti della Sagra. È proprio il tamburo a dare inizio alla Sagra con l’attesa “tamburinata” di Pasqua. È sempre il tamburo ad accompagnare i ceti in sfilata, dalla Domenica di Pasqua all’inizio vero e proprio della Festa, che cade la quarta domenica di Maggio. Il tamburo detta, praticamente, il ritmo di ogni cosa, è anche l’unico strumento del gruppo del Tataratà la cui danza si muove in simbiosi con la rullata unica e inconfondibile della Sagra. Le “suonate” vengono tramandate a voce di generazione in generazione e la famiglia Nobile è, di certo, la stirpe di tamburinai più longeva e apprezzata di sempre. Il ritmo dei tamburi è talmente particolare che è stato oggetto di studio presso l’Università di Palermo, grazie ad uno studio etnomusicale del Prof. Davide Severino.

I PROTAGONISTI

LE BANDE MUSICALI

Le Bande Musicali (provenienti principalmente da Casteltermini, ma con importanti innesti di Bande provenienti da tutta la Sicilia) con la loro musica, la loro energia e le loro indiscusse qualità musicali, animano le vie e le piazze di Casteltermini, rendendole festose, briose, emozionanti. Il loro impegno è notevole: nei giorni di Festa suonano dal mattino fino a tarda sera. Il momento clou è l’arrivo in Piazza Duomo, dove si esibiscono anche con più brani innanzi al caloroso pubblico. La Sagra del Tataratà prevede quattro bande musicali, ognuna delle quali accompagna un Ceto. Alcune marce, eseguite dagli abili interpreti, sono state scritte appositamente per la Festa di Santa Croce, come “Tataratà” composta dal M° Vincenzo Cecere o come la lirica, cantato in coro dagli spalti al suono di “Amici Veri”, marcia brillante composta dal M° Vincenzo Cammarano, che è stato opportunamente riadattato in “Noi siamo qui a cantare per voi, amici veri per la Festa del Tataratà”.

I PROTAGONISTI

LA TRIADE

La Triade, nella Sagra del Tataratà, rappresenta l’Autorità che, probabilmente, capeggiava la processione della Croce (che veniva fatta rigorosamente a cavallo), con il compito di mantenere ordine. Nella fattispecie, i tre elementi interpretano il Capitano, il Sergente e l’Alfiere. Quest’ultimo, nell’attuale forma della Festa, ha la funzione di organizzare la sfilata a cavallo, rendendola ordinata e fluida. Ogni anno i protagonisti della Triade cambiano, talvolta per devozione, altre volte per il piacere di vivere e gustare la Sagra dall’interno.

I PROTAGONISTI

IL PUBBLICO

Ultimo, ma non per ordine di importanza, è il pubblico, che riveste la funzione di catalizzatore ed energia della Sagra. Il numero di visitatori ogni anno è impressionante: l’entrata in piazza Duomo è sconvolgente per i combattenti, per i musicisti, per il corteo storico e le sfilate dei ceti, finanche per i cavalli che, alla vista di tanto pubblico e al sentire il boato provenire dagli spalti, danno il meglio di sé, sfoggiando energia e qualche reazione imprevista. Il pubblico è, sicuramente, lo spettacolo nello spettacolo.